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Nella puntata di oggi torniamo a Venezia, dove ritroviamo il nostro amico Paul Atkin, musicologo ed imprenditore che un anno fa ci ha parlato del progetto del Teatr San Cassiano.
Il progetto si pone tre obiettivi definiti:
Ricostruire il Teatro San Cassiano del 1637 tanto fedele all’originale quanto sarà reso possibile dalle ricerche accademiche e dalle competenze artigianali, così da realizzare un teatro d’opera barocca pienamente funzionante e specializzato, completo di macchine di scena, scenografie mobili ed effetti speciali.
Riportare a Venezia l’opera barocca messa in scena in modo storicamente consapevole.
Far sì che il Teatro San Cassiano diventi il centro mondiale preminente per la ricerca, la sperimentazione esplorativa e la messa in scena di esecuzioni storicamente consapevoli, così da studiare l’opera barocca, letteralmente, attraverso la sua rappresentazione e la sua resa sonora nella buca orchestrale.
Il Teatro San Cassiano ha un posto unico nella storia: fu il primo teatro d’opera ad aprire le sue porte a un pubblico pagante e più ampio, dunque ad affrancare il melodramma dalla sfera esclusiva del mecenatismo privato, rendendolo in questo modo un intrattenimento commercialmente indipendente e accessibile a tutti.
Questo atto epocale diede origine a una repentina diffusione internazionale del genere operistico; ciò conferì a Venezia il ruolo di capitale indiscussa e il Teatro San Cassiano venne acclamato, da quel momento in avanti, come il primo teatro d’opera pubblico al mondo.
Ma si può andare anche oltre, affermando che è il luogo in cui nacque l’opera moderna. È indubbiamente il teatro più significativo, da un punto di vista culturale, nella storia della musica, eppure non esiste più. Mentre la domanda di opere barocche continua a crescere, a Venezia e in Italia non è sopravvissuto nessun teatro barocco commercialmente attivo e pienamente funzionante. Tutti, nel tempo, hanno cessato di esistere. Venezia ha perso la sua capacità di mettere in scena opere barocche secondo criteri storicamente consapevoli. Lo stesso Teatro San Cassiano fu demolito in periodo napoleonico, nel 1812.
Ma non è troppo tardi. Abbiamo i mezzi per recuperare il teatro dalle grinfie del tempo e Venezia può ancora una volta guidare il mondo nella produzione operistica barocca; ancor meglio, tutto ciò può essere realizzato all’interno di una visione moderna di una Serenissima lungimirante e sostenibile.
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Siamo poi andati nella sede di una delle manifestazioni culturali più importanti della città di Ferrara, Interno Verde, dove la responsabile Licia Vignotto ci ha raccontato l’edizione del 2023 e anticipato qualcosa di quella del 2024.
Interno Verde è il festival che una volta all’anno apre eccezionalmente al pubblico i più suggestivi giardini segreti delle città italiane. Nel 2023 la manifestazione si è svolta a Parma, Piacenza, Mantova e Ferrara: quattro città, oltre 150 giardini da scoprire. Luoghi di grande fascino oltre che di significativo valore storico e architettonico, da esplorare con curiosità a piedi o in bicicletta, facendosi guidare e accompagnare dalla mappa cartacea o dalla mappa digitale, dal libro che comprende descrizioni e fotografie, o dall’audioguida. Ogni appuntamento è stato arricchito da un fitto programma di iniziative dedicate alla natura e all’ambiente: merende sotto gli alberi e visite guidate, laboratori per adulti e bambini, gite fluviali, itinerari tematici, presentazioni, mostre, installazioni e performance artistiche.
INFO
Sito web del progetto Teatro San Cassiano