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Oggi viaggeremo in Italia e anche fuori dai suoi confini dall’Argentina ad Aosta.
Prima avremo come ospite Lorenzo Franchini, autore del libro ‘Dove il mondo finisce – In Vespa lungo la ruta 40’ in cui ci racconta un’impresa epica di un viaggio affrontato da un gruppo di amici vespisti dal nord dell’Argentina fino alla Patagonia.
Uno di quei viaggi davvero importanti e che ti lascia un solco nella vita, un ricordo, da raccontare nelle pagine di un libro perchè rimanga nel tempo.
Dal sito dell’editore Alpine Studio:
In Vespa dove il mondo finisce, ecco dove si dirige un gruppo di rider, differenti per età e provenienza, ciascuno in sella alla propria Vespa. Viaggiano attraverso l’intera Patagonia alla volta della Terra del Fuoco: un’avventura che inizia con ventitré Vespa impilate in un container spedito oltre Atlantico e si snoda tra paesaggi sconfinati, animali selvaggi e incidenti imprevisti lungo la famigerata Ruta 40, la più lunga e spettacolare strada argentina, famosa per il meteo imprevedibile e il suo tremendo sterrato, ad oggi ormai sostituito dall’asfalto.
Lorenzo Franchini ci riporta un racconto che fa sognare tutti, vespisti e non, trasmettendo quel forte senso di precarietà e libertà tipico di un viaggio on the road, condito, perché no, anche da un po’ d’incoscienza. Nonostante le difficoltà, quelli che prima della partenza erano solo nickname su un forum per vespisti finiscono per diventare grandi amici. E così, accompagnati da cieli indimenticabili, capitomboli nella polvere, campeggi di fortuna e pastasciutte a bordo strada, i rider di Vespaonline percorrono quasi 5000 km per arrivare a Ushuaia, il “Capo Sud” del mondo.
Con quel lieve amaro in bocca che si prova quando il viaggio volge al termine, l’autore si rende conto che il traguardo non è il capolinea, ma un nuovo punto di partenza per affrontare la vita quotidiana, che spesso può riservare “curve” più difficili di quelle di una ruta patagonica
Torneremo poi in Val d’Aosta con la dottoressa Stella Bertarione, funzionario della Sopraintendenza per i Beni ed Attività Culturali della Regione Autonoma della Val d’Aosta, già stata nostra gentile ospite per raccontarci Aosta e la sua Regione, oggi ci parlerà ancora di uno dei tanti interessantissimi ‘misteri’ cittadini legati all’antica Augusta Pretoria’ l’Aosta romana e che vede oggi e domani la celebrazione del suo 2046° Solstizio d’Inverno.
L’Assessorato regionale ai Beni Culturali, Turismo, Sport e Commercio comunica che martedì 21 dicembre 2021, giorno del solstizio d’inverno, verrà ricordata la fondazione di Augusta Praætoria, avvenuta nel 25 a.C. per volere dell’imperatore Ottaviano Augusto.
La città romana fu volutamente orientata al solstizio d’inverno, 2.046 anni fa: l’ipotesi, scaturita da una scoperta archeologica avvenuta nel 2012 presso la Torre dei Balivi, è stata successivamente avvalorata da un importante studio archeoastronomico. Nei giorni compresi tra il 21 e il 23 dicembre, quindi, è ancora possibile apprezzare il sorgere del Sole perfettamente allineato sull’antico Cardo Maximus, oggi via Croce di Città, tra le 10.48 e le 10.52
Per celebrare questa ricorrenza, in collaborazione con il Comune di Aosta, con la Fondazione Clément Fillietroz ONLUS e col Conservatoire de la Vallée d’Aoste, la Soprintendenza regionale per i Beni e le Attività culturali ha predisposto un programma tra intrattenimento e divulgazione scientifica visibile a questo > LINK << (opens in a new tab)” rel=”noreferrer noopener” class=”rank-math-link”>>> LINK <<
Come nelle passate edizioni, i cittadini potranno partecipare alla celebrazione attraverso le piattaforme social condividendo immagini del sorgere del Sole tra il 21 e il 23 dicembre ad Aosta e immediati dintorni, scrivendo #Aosta2046 e #SolstiziodInverno2021.
“Si tratta di un appuntamento particolarmente significativo per la nostra città, sottolinea Samuele Tedesco, Assessore all’Istruzione, alla Cultura e alle Politiche Giovanili del Comune di Aosta, nel senso che marca un segno e definisce un significato per Aosta, dividendo un “prima” da un “dopo”, la protostoria dalla storia. Per questo motivo crediamo che all’interno dell’evento rivesta un’importanza decisiva il coinvolgimento delle nuove generazioni affinché possano conoscere le radici più antiche della loro comunità, e sentirsi protagoniste di una storia plurimillenaria, oserei dire siderale, che proseguirà con loro.
Seguiteci!
INFO
Pagina del libro ‘Dove il mondo finisce’
Sito della Dipartimento soprintendenza per i beni e le attività culturali