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Gubbio è una città dell’Umbria, in provincia di Perugia che ha una storia antichissima.
Troviamo tracce di occupazione di questi territori sin dal paleolitico e neolitico.
La città, fondata dal popolo italico degli umbri anticamente si chiamava Ikuvium o Iguvium e si trovava sulle rotte commerciali di terra che collegavano il Tirreno con l’Adriatico e viceversa.
Gubbio ha avuto un periodo romano, si alleò con Roma infatti nell’anno 295 a.C.
Ebbe poi un medioevo molto turbolento, come ad esempio nel 552 quanfu distrutta dai Goti di Totila, poi però ricostruita con potenti difese dai Bizantini di Narsete, famoso generale di Giustiniano, ma questa volta, sul monte Ingino e non più in territori pianeggianti.
Città molto legata a San Francesco e soprattutto alla storia del Santo con il lupo, citata nel XXI capitolo dei Fioretti di San Francesco, cioè l’incontro con il “lupo” avvenuto nei pressi della chiesa di Santa Maria della Vittoria.
Divenne poi libero comune quando dopo le donazioni di Pipino il Breve e Carlo Magno alla Santa Sede, si battè per tornare autonoma e guidata da una fazione ghibellina.
Nell’XI secolo iniziò una grande politica espansionistica che la portò ad avere più di cento castelli all’intero dei suoi confini, cosa questa, che preoccupò non poco la ormai vicina città di Perugia. Quest’ultima nel 1151 organizzò una confederazione di undici città che mossero guerra a Gubbio assediandola ma senza ottenere esito, tant’è che la città umbra di cui ci occupiamo, in un contrattacco sbaragliò gli assedianti, vittoria che fu attribuita ad un miracolo di Sant’Ubaldo, allora vescovo cittadino.
Ci furono altri scontri, fino a che nel 1257 i perugini furono in grado di occupare diversi territori eugubini, poi restituiti con la pace del 1273.
Nel 1354 fu assediata dal cardinale Albornoz, legato pontificio e la assoggettò alla Chiesa, lasciando però a gubbio gli antichi privilegi e statuti.
Ma la Chiesa non mantenne le promesse e la popolazione nel 1376 insorse e instaurò un autogoverno.
In città erano forti le varia corporazioni, soprattutto quella dei Fabbri e a seguire falegnami, contadini, muratori e lapicidi, artigiani della lana, calzolai, barbieri, macellai.
Gubbio fu anche dei Montefeltro duchi di Urbino, ma anche dei Malatesta e dei Borgia.
Nel 1860 Gubbio fu annessa al Regno d’Italia e, per effetto del decreto Minghetti, il 22 dicembre 1860 fu distaccata dalle Marche e aggregata all’Umbria, distaccandola dalla Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro e aggregandola alla neo-costituita Provincia di Perugia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale questa città subì diversi periodi molto difficili come la feroce rappresaglia del 1944 in cui i tedeschi, dopo aver subito l’assassinio di due dei loro medici, uccisero 40 cittadini inncoenti presi tra la gente comune.
Inoltre, per circa trenta giorni, fino al 25 luglio 1944, giorno della liberazione, la città fu duramente bombardata dalle artiglierie tedesche che, dai monti circostanti, battevano la vallata per contrastare l’avanzata delle truppe di liberazione.
Pochi anni dopo, nel 1381, il vescovo Gabriello Gabrielli, appoggiato dal papa, si autoproclamò signore di Agobbio, nome medioevale di Gubbio, provocando la ribellione dei cittadini che, ridotti alla fame, nel 1384 si levarono in armi contro il vescovo. Impossibilitati a resistere al battagliero vescovo, che non voleva perdere il dominio sulla città, gli eugubini si “consegnarono” spontaneamente ai Montefeltro, duchi di Urbino, perdendo così il titolo di libero comune, ma ottenendo un lungo periodo di tranquillità.
I Montefeltro, signori amanti dell’arte, restituirono a Gubbio i privilegi e gli ordinamenti civili, la città tornò così a fiorire culturalmente e artisticamente; in quel periodo fu ricostruito il Palazzo dei Consoli. Salvo brevi interruzioni per le signorie dei Malatesta e di Cesare Borgia, la città rimase ai Montefeltro fino al 1508 quando subentrarono, nel dominio della città, i Della Rovere, che lo tennero fino al 1631 quando, con la morte di Francesco Maria II Della Rovere, ultimo erede della casata, tutti i beni e tutti i feudi passarono, come da volontà testamentaria, allo stato pontificio.
Diversi e numerosi i monumenti che possiamo vedere a Gubbio come la Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo (1190), la Chiesa di San Francesco (XIII secolo), la Chiesa di Santa Maria dei Laici (1313), la Chiesa di San Giovanni Battista (XIII secolo), la Chiesa di San Domenico (XIV secolo), il Palazzo dei Consoli (XIV secolo), il Palazzo Pretorio (1349), il Palazzo Ducale (XV secolo), il Palazzo del Capitano del Popolo (XIII secolo), il Palazzo del Bargello (primi del 1300), il Teatro romano (eretto fra il 55 ed il 27 a.C.), il Mausoleo di Pomponio Grecino (I secolo a.C.).
Gubbio va ricordata anche per i numerosi eventi culturali che si tengono in città e dimostra di avere tutti i numeri per essere un luogo da visitare e da conoscere approfonditamente.
Sentiremo poi, sempre in puntata, la nostra Giulia che dalla Sicilia ci racconterà sia come proseguono le sue vacanze ma anche di quanto è bella la Sicilia di Noto e Siracusa.
Seguiteci!