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Oggi faremo un viaggio in centro Italia, in Umbria e per la precisione vicino ad Assisi, dove nel borgo di Santa Maria degli Angeli, poco distante dalla località francescana, dal 2016 esiste un palio tutto particolare, il ‘Palio del Cupolone’. Questo viaggio lo faremo insieme a Susanna Tartari, Direttore artistico di questo palio umbro dal sapore ottocentesco.
Come leggiamo nel loro sito web:
L’idea di organizzare una festa per far rivivere le tradizioni popolari del nostro territorio è nata dai Priori Serventi 2016 del Piatto di Sant’Antonio Abate. Sin dalla prima investitura come Priori Entranti nel gennaio 2015, è apparsa chiara l’esigenza di riscoprire le proprie radici; pertanto è stato intrapreso uno studio alla ricerca di fonti storiche che potessero in qualche modo riguardare le origini di Santa Maria degli Angeli.
È stato preso come riferimento un periodo a cavallo della metà dell’ottocento in quanto ci sono stati degli eventi legati alla nascita tangibile del paese : l’origine della Parrocchia nel 1850, l’inaugurazione della stazione ferroviaria di Assisi in concomitanza all’attivazione della tratta Foligno-Collestrada nel 1866 e la grazia ricevuta da Sant’Antonio Abate per scongiurare la moria dei cavalli tra il 1850 e il 1860.
Di per sé la festa dei Rioni de J’Angeli non affonda radici in particolari circostanze storiche cittadine; piuttosto è stato creato facendo una ricostruzione storica verosimile della realtà che il territorio visse in quel periodo storico per riscoprire le tradizioni; dai costumi ai giochi, dalle ricette culinarie agli antichi mestieri.
Il territorio è stato suddiviso in tre porzioni, ed i confini dei tre Rioni sono stati individuati facendo riferimento alla Cronaca Parrocchiale del tempo in cui si evince che i tre Rioni di Santa Maria degli Angeli erano divisi dalle tre vie principali dell’epoca : Via Assisi, Via Bastia e Via Costano. Questi tre spicchi di Paese avevano un’identità molto significativa di appartenenza territoriale. Anche i nomi dei tre Rioni sono legati alla storia del territorio della metà del XIX secolo ed alla sua toponomastica in quel periodo.
RIONE FORNACI
Si hanno notizie storiche sulla presenza di fornaci nel nostro territorio fin dal XV secolo che servirono, in un primo momento, per il restauro degli acquedotti che portavano l’acqua fino alla Fonte Medicea o Fonte delle 26 cannelle e per il rivestimento in mattoni (da cui il nome “mattonata) dell’antica strada che collegava la Porziuncola fino a Porta San Pietro ad Assisi.
Nel secolo successivo le fornaci furono molto importanti per la ”fabbrica” della basilica di Santa Maria degli Angeli (1569-1679) e del Palazzo del Capitano del Perdono (1610-1615), ma anche per la storia del nostro paese in quanto proprio i fornaciari, insieme ai tanti operai venuti dai paese vicini e lontani per il cantiere della fabbrica ( muratori, carpentieri, falegnami, scalpellini, carrettieri ecc. ), furono il primo gruppo di persone che si stabilirà a S. Maria degli Angeli, fino ad allora abitata solo da pochi contadini.
Nella seconda metà dell’ 800 erano operanti ben 7 fornaci, molte delle quali nella zona orientale del paese; tantissime anche le cave di argilla per mattoni ancora oggi visibili, insieme ai resti di alcune fornaci operanti fino al dopoguerra.
L’ultima a chiudere i battenti nel 1975 è stata la fornace Brizziarelli ancora quasi completamente intatta.
RIONE PONTE ROSSO
Dopo la nascita del Regno d’Italia (1861) si punta molto sulla modernizzazione del paese dando il via ad un grande progetto di realizzazione di infrastrutture ferroviarie. Già nel 1862 si inizia a progettare una linea ferroviaria che colleghi Perugia a Foligno, passando per Santa Maria degli Angeli.
Nel luglio del 1866 prendono servizio i dipendenti della stazione di Assisi e il 20 agosto del 1866 un treno va da Foligno a Collestrada, passando per Santa Maria degli Angeli; a dicembre dello stesso anno arriva fino a Perugia.
Proprio per la realizzazione della sopra citata tratta ferroviaria, si costruì il cavalcavia sopra la ferrovia fino ad oggi conosciuto come Ponte Rosso, in quanto costruito con mattoni di argilla dal caratteristico colore rossastro.
RIONE DEL CAMPO
Nel nostro paese, oltre alla fiera legata alla festa del Perdono che si svolgeva i primi di agosto davanti al Palazzo del Capitano del Perdono, aveva una certa rilevanza anche la fiera dei Santi che richiamava molta gente a Santa Maria, non certo pellegrini religiosi, ma commercianti.
Era una fiera di calendario che si svolgeva il 31 ottobre di ogni anno, a lavori agricoli ultimati, dove si compravano e vendevano animali da lavoro e da carne e veniva comunemente detta la “fiera dei muletti”. Arrivavano commercianti da tutta la provincia per comprare o vendere cavalli, somari, muli e tutti gli animali da carne.
Per la scadente viabilità caratteristica delle zone agricole e per la modestissima motorizzazione dell’epoca (fino al secondo dopoguerra) gli spostamenti dei capi avvenivano a piedi, per le brevi distanze, o con carri ferroviari per le lunghe distanze. Questa fiera veniva fatta all’ex campo sportivo, dove ora sono le scuole elementari di Piazza Martin Luther King. Ancora oggi, per accedere alla Piazza da via Alcide De Gasperi, c’è un antico vicolo chiamato proprio “ VICOLO CAMPO DELLA FIERA”.
Nel 2019 la festa dei Rioni de j’Angeli ha cambiato nome in J’Angeli ‘800 – Palio del Cupolone e nell’anno 2020 è stato creato l’Ente Palio, organo garante della manifestazione che coordina l’organizzazione della festa insieme al contributo essenziale e imprescindibile dei tre Rioni.
INFO
Sito web del Palio del Cupolone