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Ultima puntata dell’anno questa e tutta in salsa pugliese.
Avremo come primo ospite Don Vito Carpentiere, parroco della chiesa e parrocchia di Santa Lucia di Barletta che ci racconterà dell’antica tradizione della Santa Allegrezza.
Quest’usanza vede il parroco e alcuni fedeli girare per la chiesa, ma anche per la città, suonando la fisarmonica ed alcune percussioni inneggiando canti allegri che raccontano la vita di Gesù.
Don Vito ci racconta anche la storia della medievale chiesa di Santa Lucia e del suo approccio spirituale alla popolazione.
Proseguiremo poi raccontando il centro Zenith di Andria, proprio sotto al mitico Castel Del Monte.
Il centro Zenith è un centro di volontariato per diversamente abili ed un’associazione culturale fondata nel 1999 dal Dott.Antonello Fortunato che ancora oggi è responsabile del centro. I principali obiettivi del Centro Zenith riguardano: attività sportive e attività teatrali per diversamente abili; formazione globale della persona umana; favorire lo sviluppo di coerenti valori personali; sviluppare la capacità di assumere decisioni in modo realistico, maturo, autonomo e responsabile; ridurre il livello di conformismo ed influenzabilità; elevare nell’individuo la stima di sè e la fiducia nelle proprie capacità; favorire il nascere di interessi e impegno civico.
Termineremo poi raccontando la storia del patrono di Barletta, San Ruggiero che cade oggi.
Ruggiero di Canne (San Nicolao de Petra, 1060 – Canne, 30 dicembre 1129) fu un vescovo italiano; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Ruggiero fu eletto vescovo della città di Canne, dove era sorta una piccola diocesi già dal X secolo. Si trovò così a reggere le sorti della sua città natale, reduce della dolorosa distruzione voluta nel 1083 dai Normanni, ad opera di Roberto il Guiscardo. Ruggiero contribuì alla ricostruzione morale e materiale dell’antica città pugliese, sostenendo i suoi concittadini con i conforti della fede e con l’aiuto materiale.
San Ruggiero si colloca in quella lista di santi che hanno segnato il rinnovamento della Chiesa tra XI e XII secolo. L’esigenza di riforma fu l’indirizzo del pontificato di san Gregorio VII: ritornare alla vita evangelica delle origini e riottenere l’indipendenza della Chiesa dal potere temporale. Ruggiero concepisce l’episcopato come servizio e non come uno strumento per arrivare al prestigio.
L’Anonimo Cannese, antica fonte biografica locale del XIV secolo ci rivela alcuni aspetti della personalità di Ruggiero: «Era assai pietoso et fervoroso per la salute delle anime […] il suo episcopio era un puro hospitio che sempre stava aperto de nocte et de giorno ad alloggiare le viandanti et le pellegrini, et le viude et li pupilli dove trovavano le loro conforto et le loro consolazioni […] Andava scalzo con lo pede nudo per quelle campagne cercanno le limosine per li poveri.»
Dai documenti dell’epoca risulta che il santo vescovo fu più volte interpellato dai pontefici Pasquale II e Gelasio II per dirimere alcune questioni di diritto, per comporre liti e placare rivalità tra ecclesiastici e comunità: questo ci attesta la stima che godeva tra i contemporanei.
Nel settembre 1101 fu presente alla consacrazione della cattedrale di san Sabino a Canosa.
Morì il 30 dicembre 1129.
Fu acclamato subito santo e il suo corpo fu adagiato presso l’altare maggiore della cattedrale di Canne.
Già da un documento del 1192 risulta a Canne una località detta Locus Sancti Rogerii: si tratta, con molta probabilità del luogo in cui è sita una fonte (ancora oggi esistente) fatta scaturire in un duro momento di siccità – secondo la tradizione locale – da san Ruggiero, che percosse la roccia con il bastone pastorale.
A motivo della repentina decadenza di Canne, il popolo e il vescovo si rifugiarono nella vicina Barletta. Anche le venerate spoglie di san Ruggiero furono traslate a Barletta il giorno 27 aprile 1276, dapprima nella cattedrale di Santa Maria Maggiore e più tardi presso la chiesa del monastero delle benedettine celestine di Santo Stefano (che poi si chiamerà “di San Ruggiero”).
Le reliquie, dapprima custodite sotto l’altare maggiore della chiesa monastica, furono collocate in una nuova urna d’argento fatta realizzare nel 1929. Nel 1996 fu eseguita la ricognizione canonica sulle reliquie; esse poi, unitamente al cranio (precedentemente conservato nel busto-reliquiario), furono disposte in una più ampia e confortevole teca, che trova la sua collocazione attuale sotto la nuova mensa della chiesa.
Il primo documento che attesta la fama di santità di Ruggiero è da una pergamena del 1327 recante il sigillo del vescovo cannese Pascalis: esso riproduce l’immagine di san Ruggiero (con la scritta S.TUS ROG.US) con il capo circondato da una aureola.
La sua memoria liturgica cade il 30 dicembre, così come riportato dal Martirologio Romano.
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