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Nella puntata di oggi andiamo in viaggio nella nostra bella Emilia per conoscere la città di Vignola.
Lo faremo in compagnia della sua sindaca dott.ssa Emilia Muratori, l’assessora alla Cultura e al Turismo Daniela Fatatis e ala storica locale, dott.ssa Giovanna Trenti.
Vi racconteremo la storia di un luogo, leggermente defilato dall’arteria emiliana, la romana Via Emilia, che nonostante la posizione ha avuto na storia importantissima e ricca di eventi, personaggi, cultura e tradizioni enogastronomiche.
Vignola si presenta così, come un centro minore solo nelle dimensioni fisiche ma che può fare invidia alle sorelle maggiori vicine proprio per il bagaglio storico artistico e culturale che si porta appresso.
Vignola, è un comune italiano di 25 691 abitanti della provincia di Modena in Emilia-Romagna. Dal 2001 la città è sede principale dell’unione di comuni “Unione Terre di Castelli”.
Nell’età del bronzo a Vignola si sviluppa la civiltà delle terramare, una cultura diffusa tra il Reno e il piacentino, strettamente imparentata con le civiltà palafitticole sorte intorno ai grandi laghi lombardi. Un insediamento terramaricolo è stato rinvenuto a sud-ovest di Vignola, nella frazione di Campiglio.
Da tempi immemorabili, l’alta pianura modenese e reggiana è abitata dai Liguri Friniati, il cui areale etnico comprendeva anche tutto l’Appennino modenese e reggiano fino alla Lunigiana e Garfagnana. Con l’espansione del dominio etrusco in Val Padana al fine di controllo delle rotte commerciali, la cultura locale subisce influenze etrusche, irradiate dall’epicentro etrusco di Bologna. L’immigrazione dei Celti nel Nord Italia (Gallia Cisalpina) pone bruscamente fine al sistema di rotte commerciali creato dagli etruschi in Val Padana. Vignola è insediata dai Galli Boi, che si fusero con la popolazione locale, dando vita a una distinta popolazione Celto-Ligure. I Galli-Boi sono sottomessi dalla potenza romana nel 193 a.C. Inizia così il processo di latinizzazione della popolazione locale, che risulterà nella formazione delle lingue Gallo-Romanze di cui il dialetto vignolese fa parte.
I toponimi locali, nonché i reperti archeologici offrono una testimonianza, seppur non sempre sicura, dell’avvicendarsi di varie popolazioni sul territorio comunale, dagli Etruschi, ai Liguri, ai Galli ed ai Romani. Si ha testimonianza di un borgo (pagus) Sibinianum e di uno Feronianum, e l’attuale strada pedemontana (antica via Claudia) ricalca una via etrusca che, proveniente dalla Toscana, collegava Bologna a Parma, attraversando il Panaro all’altezza dell’odierna pieve. Il primo documento scritto che reca testimonianza del luogo in cui venne fondata la nuova comunità risale all’anno 826. A seguito di una permuta, l’abate del monastero di Nonantola otteneva la basilica di Santa Maria in Tortiliano e l’«in loco viniole ad saxo», dove successivamente venne edificato il castello. Si ignora la data di costruzione della prima rocca, che un’antica tradizione vuole edificata da sant’Anselmo abate di Nonantola intorno all’anno 800, a difesa dei beni del monastero della zona. Per tutto il periodo di dominio vescovile durato sino al 1247, il castello si configura sempre più come importante “sentinella del Panaro”, a controllo del fiume e dell’antica via Claudia. La transazione del territorio vignolese al comune di Modena causò numerosi scontri tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini e il comune di Bologna. Della crisi politica seppe approfittare Gherardo Grassoni che instaurò a Vignola la signoria della sua famiglia, affermando un dominio che durò quasi un secolo, fino a quando gli Estensi si riappropriarono del feudo e con la nomina di un podestà iniziarono ad esercitare la loro signoria diretta (1399). Nel 1401 Niccolò III d’Este donò ad Uguccione dei Contrari di Ferrara il castello e le sue adiacenze e il feudo di Vignola divenne contea con sedici comunità. La Signoria, che durò quasi due secoli, coincise con il periodo di massima prosperità del paese: venne ristrutturato il castello, fu innalzata una nuova cinta muraria e con Ercole Contrari nel 1557 venne fatto erigere, su progetto dell’architetto Jacopo Barozzi, il palazzo antistante la Rocca oggi conosciuto come Palazzo Boncompagni. Con la morte di Ercole nel 1575, per mancanza di eredi, il marchesato di Vignola tornò agli Este che, su richiesta di papa Gregorio XIII, lo cedettero a Giacomo Boncompagni, suo figlio naturale.
La conquista napoleonica fece decadere definitivamente il dominio della famiglia Boncompagni su Vignola, che in virtù della nuova costituzione repubblicana divenne capoluogo di Cantone del Dipartimento del Panaro. Con la Restaurazione (1814) Vignola entrò a far parte dei domini del duca di Modena Francesco IV d’Asburgo–Este di cui subì il governo autoritario; diversi vignolesi parteciparono ai moti rivoluzionari del 1831, alle guerre d’indipendenza ed alle guerre di conquista garibaldine fino alla creazione del regno d’Italia. L’episodio più significativo della storia del nuovo Comune è legato alla celebrazione solenne svoltasi il 20 ottobre 1872 del bicentenario della nascita dello storico Ludovico Antonio Muratori (1672-1750): in questa occasione venne posata la prima pietra del ponte intitolato al Muratori, inaugurato nel 1876 e sul quale transitò poi la nuova tranvia Vignola – Bazzano – Bologna. Reso inagibile in seguito al bombardamento del 1945, il ponte fu ricostruito per essere poi distrutto dall’alluvione del 1966 e sostituito definitivamente con quello attuale, in cemento armato, inaugurato nel 1969.
La linea tranviaria fu sostituita nel 1938 dalla ferrovia elettrica Casalecchio – Vignola, il cui servizio, sospeso in seguito ai gravi danni subiti nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, fu ripreso dopo la riparazione del ponte sul Panaro, per interrompersi alla fine degli anni settanta. Nel 2004 il collegamento è stato riattivato come metropolitana di superficie. La ferrovia Modena – Vignola, inaugurata, nel 1888 ha cessato definitivamente la sua attività nel 1970 e sulla ex sede ferroviaria è stata costruita una pista ciclabile.
Nel dopoguerra, Vignola ha continuato l’attività di valorizzazione della tradizionale vocazione agricola basata sulla produzione della tipica frutta rossa e ha iniziato la sua crescita artigianale e industriale. Negli anni Sessanta e Settanta Vignola è così divenuta uno dei principali poli europei del commercio della frutta. Nel momento di massima espansione erano una cinquantina i commercianti ed esportatori attivi nel solo comune di Vignola. Dagli anni Ottanta le difficoltà commerciali che hanno investito il settore ortofrutticolo hanno ridotto notevolmente il peso del comparto, tanto che oggi il ruolo di Vignola a livello internazionale si è notevolmente indebolito, sebbene il prestigio della famosa “ciliegia di Vignola” rimanga ancora inalterato. Oggi l’economia vignolese si basa prevalentemente sui servizi, l’artigianato ed il commercio. Esiste un forte comparto meccanico ed alcune industrie di livello internazionale, primo fra tutte il Gruppo Fabbri, gruppo industriale fondato da Ermanno Fabbri, tra i leader mondiali nella produzione di macchine e film plastici per il confezionamento alimentare e non alimentare.
Proseguiremo poi ricordando che oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne.
La data della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women’s Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani come ha ricordato proprio oggi il Presidente Mattarella.
Qualche giorno fa a Ferrara si è tenuto uno spettacolo che ha visto coinvolte diverse scuole ferraresi e il regista e performer Luca Vullo che scrive:
Quante donne ogni anno subiscono violenza economica?
Purtroppo tantissime e il paradosso è che se parliamo pochissimo.
Il prossimo venerdì 23 Novembre sarò a Ferrara per incontrare i ragazzi delle scuole con lo spettacolo “Libertà Invisibile” prodotto dalla Global Thinking Foundation in collaborazione con la mia società Ondemotive Productions Ltd
L’evento è organizzato dalla Fondazione Fidapa ONLUS e mira a sensibilizzare sui temi della #violenzaeconomica sugli stereotipi legati al #femminismo e all’#indipendenzaeconomica delle donne.
Proprio la presidente di Fidapa BPW Italy della sezione di Ferrara, la dottoressa Luisella guarnieri è venuta a trovarci per rilasciarci la sua testimonianza ed il suo messaggio.
Cari amici ‘colleghi’ maschietti, il nostro messaggio come Radio Bunker è: comportatevi da uomini e non da codardi!
Alle donne possiamo solo dire una cosa: Abbiate coraggio e denunciate! Denunciate! Denunciate!
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