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Oggi vi porteremo alla scoperta di Landolfo, vescovo ferrarese del XII secolo e lo faremo grazie all’ultimo libro scritto dal ficarolese Luciano Pigaiani: Landolfo vescovo di Ferrara al tempo di Matilde di Canossa. Dal castello di Ficarolo alla costruzione della nuova cattedrale.
Nella Ferrara medievale diversi vescovi hanno avuto una valenza più o meno importante nella loro azione pastorale o politica e probabilmente il vescovo che ha lasciato l’impronta più grande in questo excursus plurisecolare è stato Landolfo, che ha retto l’episcopato nella Ferrara di inizio XII secolo. Ma chi era Landolfo, da dove e da quale famiglia proveniva? Proveniente dal castello di Ficarolo, dove risiedeva la famiglia, e insediato dalla contessa Matilde come vescovo di Ferrara, con il suo lungo episcopato svoltosi nel periodo della riforma gregoriana e della lotta per le investiture ha attraversato gran parte della prima metà del XII secolo nel passaggio dalla dominazione matildica all’emergere in Ferrara delle nuove forze comunali. Abile politico, Landolfo combatté per tutta la sua vita per conseguire l’autonomia politica e religiosa da Ravenna: getta le basi, sfrutta il momento storico favorevole, ottiene una prima volta l’autonomia; cambiano i rapporti, deve cedere, non senza una strenua resistenza, al dominio di Ravenna. Ma non demorde e quando si presenta ancora l’occasione sfrutta la congiuntura favorevole per stabilire un cordiale rapporto con il nuovo papa Innocenzo II, porre il problema dell’autonomia come determinante per Ferrara e dare inizio alla nuova cattedrale. Le citazioni e i documenti in latino riportati nel testo sono stati tradotti quasi sempre in forma strettamente letterale. In appendice sono riportati ventisette documenti (alcuni inediti) che rendono palese il ruolo da lui svolto in campo religioso, nelle relazioni politiche e come amministratore dei beni della sua Chiesa.
Un testo che fotografa un periodo importantissimo non solo della storia ferrarese ma anche italiana.
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