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Oggi andremo a conoscere la bellissima Valsugana, in Trentino e lo faremo in compagnia del direttore di Visit Valsugana, il dottor Stefano Ravelli che, da buon conoscitore del territorio ci prenderà per mano e ci porterà a scoprire questa meravigliosa vallata.
Valsugana e Lagorai: terra di esperienze uniche.
Dai laghi di montagna alle verdi vallate, dalla natura incontaminata a una forte tradizione culturale, dallo sport a cielo aperto ai prodotti gastronomici.
Le vacanze di relax e sano divertimento qui esistono davvero… per un’esperienza da vivere!
L’azienda per il Turismo Valsugana Lagorai – Terme – Laghi
ha come mission la promozione dell’offerta turistica dell’ambito attraverso diversi strumenti:
servizio di informazione e accoglienza turistica
promozione area e iniziative di marketing turistico
creazione e intermediazione di servizi, offerta di proposte vacanza
Questo scrivono sul loro portale, dove potrete trovare ulteriori informazioni sempre aggiornate e tutti i contatti per organizzare la Vostra vacanza.
Proseguiremo poi raccontandovi la maschera di questa settimana, Colombina, maschera veneziana della commedia dell’arte, spesso oggetto di attenzioni da parte del padrone Pantalone e causa della gelosia di Arlecchino.
Prima della nascita della commedia dell’arte, i personaggi femminili in teatro erano sempre tonti, interpretati da uomini travestiti. Dalla metà del ‘500 le donne, ammesse alla recitazione, assunsero un rilievo sempre maggiore fino all’individuazione di ruoli e personaggi definiti.
Il nome Colombina è citato per la prima volta nel testo: Cicalamento in canzonette ridicolose, ovvero Trattato di matrimonio tra Buffetto e Colombina comici (1646) scritto dal celebre Buffetto, Carlo Cantù.
Con il nome di Colombina debuttò nel 1683 Caterina Biancolelli figlia di una famiglia di comici dell’arte che per lungo tempo dominò la compagnia dei comici italiani in Francia. Celeberrimo l’Arlecchino Dominique Biancolelli, uno degli attori più amati e celebrati dai francesi a metà del diciassettesimo secolo.
Il testo drammaturgico più famoso in cui compare Colombina è la commedia Colombine avocat pour et contre canovaccio rappresentato nel giugno 1685 e più volte rimesso in scena sia alla Comédie-Italienne che in seguito al teatro della Foire. Qui i personaggi di Arlecchino e Colombina (Arlequin et Colombine) recitano in una lingua franca mista tra il francese, l’italiano e il dialetto veneto-bergamasco.
Il personaggio della servetta identifica uno dei ruoli presenti nella commedia dell’arte fin dalle origini sotto i nomi più svariati. La servetta più antica risale alla metà del Cinquecento e compare, con il nome di Franceschina (o Francesquine), nelle incisioni della Raccolta Fossard, una delle principali testimonianze iconografiche della commedia dell’arte.
È un’usanza del celebre carnevale di Venezia, che consiste nella discesa con una fune tesa dalla cella campanaria del campanile di San Marco verso il palazzo Ducale. Il tragitto è noto come “volo della colomba”, ma ultimamente, dal 2001, è anche chiamato “volo della Colombina” perché compiuto da un’artista, in genere nei panni della maschera.
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